ANNI DIFFICILI   – di e con Andrea Facciocchi, regia Michela Blasi e la partecipazione di Paolo Spada.  25 aprile alle 17 in rete, da ovunque tu sia!

Abbiamo il piacere di invitarti a partecipare al nostro esperimento di teatro in diretta per festeggiare insieme il 25 aprile con una performance originale ideata per questa ricorrenza.

A questo link tutte le istruzioni per prenotare un biglietto, da 0 a 8 euro. Affrettati, i posti sono limitati!

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-anni-difficili-performance-live-online-102966481518

Quando iniziammo a scrivere “Anni difficili” nel 2017, spinti da una crisi politica e sociale che non alimentava alcun entusiasmo per il futuro, certo non pensavamo che un paio d’anni dopo ci saremmo addirittura trovati nell’emergenza che stiamo vivendo oggi: tutti chiusi in casa a fare i conti con i problemi imposti dalla segregazione … a fare i conti soprattutto con noi stessi.

Oggi il titolo è quanto mai attuale e speriamo che almeno per una volta l’umanità del post emergenza si ricordi di questi anni e ne esca diversa, che faccia buon uso della Memoria.

“Anni difficili” ha debuttato alla Casa della Memoria nel 2018 in occasione delle Celebrazioni per il 25 aprile del Comune di Milano; lo spettacolo mette a confronto il periodo della Resistenza con la nostra epoca.

Senza la pretesa di fare teatro online come su un palco, tentiamo con voi questo esperimento di teatro interattivo in diretta a distanza.

La performance originale in teatro prevede dei contributi video la cui funzione è solo in parte replicabile in questa versione online. Abbiamo quindi adattato il lavoro per quest’occasione; la regista e l’attore dialogheranno per far comprendere e restituirne al meglio il senso, anche con l’aiuto della preziosa presenza di Paolo Spada.

Interverranno anche esperti, testimoni, studiosi e sarà interessante confrontarci con voi spettatori e rispondere a domande e curiosità. Ti aspettiamo!

 

Lo spettacolo è una produzione di Extramondo in collaborazione con A.N.P.I. – Comune di Milano – Casa della Memoria.

Questo evento è realizzato in collaborazione con e ospitato da The Room live tutti i diritti sono riservati

 

Lo spettacolo racconta di un uomo, un uomo qualunque, tornato nella sua casa dopo una giornata di lavoro alienante.La tv è accesa e sullo schermo scorrono immagini provenienti da diversi canali: si vedono sbarchi di clandestini, Trump in conferenza stampa, politici che si insultano, programmi trash con ospiti improponibili, reportage di una delle tante guerre sparse nel mondo. Il tutto lascia completamente indifferente l’uomo, che continua imperterrito a leggere un quotidiano di cronache sportive, per nulla toccato da ciò che mostra lo schermo, anzi ben presto il peso della giornata si fa sentire e il sonno ha il sopravvento. Il protagonista si addormenta profondamente sul divano mentre la tv rimane accesa. In onda c’è il reportage di una riunione internazionale di partiti di ultra destra svoltasi in Polonia.

Nel bel mezzo della notte si sente bussare insistentemente alla porta, l’uomo si sveglia e ci troviamo proiettati in un altro tempo: siamo a Milano nell’aprile del 1945 e quattro individui tedeschi irrompono bruscamente e cambieranno per sempre il corso della vita del protagonista. Inizia qui la lunga peripezia che lo porterà attraverso i luoghi più tristemente famosi nella Milano occupata: il comando delle SS all’Hotel Regina, gli interrogatori e le torture a San Vittore fino al momento della Liberazione, momento in cui finalmente potrà riabbracciare i propri cari… ma un proiettile ferma la sua vita proprio nel giorno più bello, quello in cui gli uomini tornano ad essere finalmente liberi dall’occupazione …

Al mattino il suono della sveglia ci riporta ai giorni nostri: l’uomo si alza e sente di aver fatto un sogno strano. Ha sognato suo padre, al quale hanno sparato proprio il giorno della Liberazione e che adesso è lì, davanti a lui, ed è venuto per sapere se il suo sacrificio è servito per cambiare il mondo.

La risposta tristemente si rivela essere nient’altro che il quadro della società senza memoria che abbiamo davanti agli occhi oggi.